Storia di un’avventura europea
A volte, raramente,
succede di incappare in un progetto che sembra scritto apposta per noi. E’ un
colpo di fulmine, come con il lavoro dei sogni o una cotta delle superiori.
Spesso ci buttiamo in questi progetti a capofitto, pieni di aspettative. Io
sapevo dal primo momento in cui ho letto il bando che il progetto “Essere inEuropa” avrebbe dato nuova linfa al mio essere europea, nuovi argomenti alle
mie conversazioni, nuovi spunti alla mia conoscenza. E così è stato.
Poteva essere solo un
viaggio in pullman fino a Bruxelles, solo una visita guidata a qualche sala del
Parlamento Europeo, solo una scusa per assaggiare la birra e la cioccolata
belga. Ma per chi in quei cinque giorni, ha viaggiato con le antenne tese e
sintonizzate sul cogliere quel sottotesto che va oltre le parole delle guide e
i giochi di ruolo, c’è stato molto di più da scoprire.
Attraversare l'industriosa
Germania e scoprirla fatta di campi e pale dell'eolico
Arrivare
in una città europea in cui parlare inglese, francese, olandese e perfino
italiano ed essere perfettamente capiti.Sentire
un ecclesiastico scommettere su un Europa laica e delle religioni, al plurale.Conoscere
i belgi , il loro umorismo e la loro voglia di vivere senza imposte, alle
finestre e sugli stipendi.E in
mezzo alle cattedrali lo sciopero di chi non vuole che sia cancellato il
reddito di cittadinanza, anche per gli stranieri.Il
problema dell'informazione e dell'immagine dell'Ue che continua a trapelare
dalle parole di chi l'Europa la vive e la racconta.L'emozione
di entrare nel cuore pulsante, della politica comunitaria, con tutti i suoi
ingranaggi, scoprendo che meriterebbero una bella oliata.Attraversare
1,2,3,4,5,6,7 frontiere senza intralci, blocchi sentendosi liberi cittadini di
questa Grande Europa.Scoprire
che anche chi l'ha voluta, questa grandiosa istituzione, era un uomo comune,
con passioni, desideri, e che pure ha dedicato la vita a quest'impresa. Che chi
la guida oggi é un libraio che non disdegna un buon cognac e una sigaretta
di nascosto.Vedere
Colonia, una città rasa al suolo dalle bombe, rimessa in piedi a forza con il
ferro e la pietra, senza dimenticare di farci inciampare in qualcuna di queste pietre che con un nome e una data questa storia la racconti.Conoscere
persone, dimenticando età, provenienza, mescolando le idee, fondendo le
esperienze, imparando gli uni dagli altri, dando e ricevendo, sognando di
contare qualcosa nell'Europa futura, sentendosi per una volta unita ad altri da
questo grande desiderio.
Imparare il compromesso che serve per smettere di farsi la guerra, che la solidarietà non deve essere solo fra Stati ma anche fra cittadini, in quest'Europa fatta di chiese e bordelli, minareti e sinagoghe, di religioni, popoli, lingue e dialetti che sulla diversità ha costruito i pilastri della propria sopravvivenza.
Lo sento ora più che mai che l’europeizzazione passa per la consapevolezza e l’etica di ognuno dei suoi cittadini: ogni articolo che leggiamo, ogni informazione che passiamo, ogni meccanismo di cui diventiamo consapevoli è un mattone abbattuto dal quel muro che sta al confine fra Italia e Europa, fra me e noi, fra impegno e passività.
Se io,
da un paesino dell'Italia, da una provincia della Grecia da una megalopoli del
Nord Europa posso:
Avere
la libertà di viaggiare fino ad Oslo senza mostrare un passaporto,
Sognare
di lavorare, studiare e vivere a Bruxelles senza sentirmi una straniera.
Mangiare
un muffin nei coffe shop di Amsterdam.
Cantare “bella ciao” fra le strade di Colonia.
Andare
a Praga per un week end di beer tour.
Avere
la possibilità di fare un Erasmus a Madrid.
Fare
affidamento su una tutela più grande quando mi sento tradita dal mio Stato
Non temere la guerra.
È
grazie all'Europa. Tutto ciò è grazie all’Europa. Quest'Europa che per la maggior parte dei suoi
cittadini non vale lo sforzo di andare a votare alle elezioni, quest'Europa prigioniera della burocrazia, dei
contentini alle lobbies e della politica fine a se stessa.
Chi se non noi, giovani cittadini, ha il dovere di onorarla e impegnarsi per liberarla dalle catene della spocchia degli Stati, della disinformazione e delle strumentalizzazioni?
A chi se non a noi sta il dovere di ricordare a chi auspica l'uscita dall'Europa che è a tutto questo che dovremo rinunciare?
Non
lasciamo che facciano leva sulla nostra ignoranza, non lasciamo che ci
convincano che ci sia sempre qualche istituzione più grande da temere e
rispettare: sono i governi che dovrebbero temere i popoli, non il contrario.
Il nostro impegno deve
essere per un’Europa che investa sul sapere, più forte dei governi che vogliono tenerci nell’ignoranza e nel disprezzo.
Il nostro impegno deve
essere per un’Europa verde, più forte dei governi che ci offrono solo cemento e
petrolio.
Il nostro impegno deve
essere per un’Europa che offra a tutti noi un lavoro degno, più forte dei
governi che svendono i nostri diritti.
Il nostro impegno deve
essere per un’Europa sempre più democratica, più forte dei governi che vogliono
imporre ai più la legge dei meno.
Il nostro impegno deve
essere per un’Europa che difenda la libertà di pensiero e di azione, più forte
dei governi chi ci minacciano con manganelli e zone rosse.
Il nostro impegno deve
essere per un’Europa giusta, più forte dei governi che si riempiono di
criminali e mafiosi.
Il nostro impegno deve
essere per un’Europa che ricordi la storia, più forte dei governi che sperano
nell’oblio.
Il nostro impegno deve
essere per un’Europa con una lingua, una costituzione e una bandiera, più forte
dei governi che credono solo nelle proprie.
Il nostro impegno deve
essere per un’Europa ancora più pacifica, più forte dei governi interventisti
per interesse.
Ambiente, lavoro, identità,
educazione, democrazia, giustizia, libertà, pace, questi sono stati i sogni
delle passate generazioni politiche stremate dalla guerra e sono, oggi, le
nostre necessità.
Europee ed Europei, di
altre lingue, e di altre nazioni: fate che queste richieste si diffondano fra
tutte le donne e gli uomini di questa Europa.
Liberamente ispirato al manifesto "Para Todos Todo" del Sub Comandante Marcos.
Ecco alcuni link per essere più consapevoli di ciò che
succede in Europa e delle possibilità che ci offre!
http://ec.europa.eu/
http://www.eunews.it/
http://www.erasmusprogramme.com/
http://serviziovolontarioeuropeo.it/