Siamo davvero capaci di fare la spesa? O a quello che ci ha insegnato la mamma c'è qualcosa da aggiungere? Qualche consiglio per fare una spesa etica,intelligente e senza trucchi.
Sceglie dove: Il negozio dove
decidiamo di fare i nostri acquisti è la prima fra le possibilità
da valutare attentamente: se è sempre più difficile passare dal
panettiere,dal verduraio, dalla bottega di fiducia e si finisce
spesso per ripiegare sul più pratico supermarket anche nella grande
distribuzione di può cadere più o meno in piedi. Sui siti delle
principali catene trovate (o non trovate, e quella è già una bella
scrematura) informazioni su politiche ambientali ed etiche adottate
di punti vendita.
Scegliere come: Andare
a fare la spesa a piedi o in bicicletta, condividendo il tragitto in
automobile con altri consumatori invece di intasare strade e
parcheggi degli ipermercati, è un buon inizio. Ma Come portare a
casa la nostra spesa significa anche scegliere di trasportarla in
borse ecologiche e riutilizzabili (ad esempio in canapa) o in
cassette e cartoni che avranno così una seconda vita.
Scegliere cosa: Un
piccolo impegno nel valutare cosa mettiamo nel carrello,può fare già
una grande differenza:
Frutta e Verdura: Mettere
peperoni e melanzane, mele e pere, radicchio e lattuga pesate
separatamente nella stessa busta per arrivare alla cassa, non
rovinerà certo le proprietà di frutta e verdura ma permette di
risparmiare un bel po' di plastica. Prediligere prodotti locali e
stagionali,impiega il tempo di leggere un cartello ma fa risparmiare
un bel po' di CO2.
Imballaggi. Vi
capita mai di tornare a casa dopo la spesa e riempire un bidone di
rifiuti solo mettendola in ordine fra frigo e armadi? Gli imballaggi,
prevalentemente in plastica e pvc, possono essere diminuiti se non
addirittura eliminati. Scegliere tagli freschi di formaggi,carne e
affettati, eviterà l'accumulo di vassoietti in plastica e
polistirolo ed ettari di celophan, prediligendo la “vecchia”
confezione in carta fatta al momento. Preferire imballaggi di
pasta,uova,biscotti,scatolame e molto altro in monomateriale
(evitando per esempio le scatole della pasta in cartone con la
finestrella in plastica per vedere meglio farfalline e conchiglie di
cui sappiamo comunque la forma, e quelle delle uova fatte di
plastica,ricoperte di carta,e poi,non si sa mai, di un altro strato
di plastica) facilita la differenziata e diminuisce il rifiuto. Anche
saponi e detersivi acquistati sfusi diminuiranno di un bel po' il
volume del bidone della plastica.Inoltre valutando il prezzo al kg, oltre a risparmiare avrete la possibilità si comprare più prodotto, e meno imballaggio.
Carne: Se
proprio alla fiorentina e al petto di pollo non si sa rinunciare, con
un po' di spirito d'indagine è facile sapere come,dove, e quando gli
animali che finiscono nei piatti sono stati allevati e macellati:
rifornendosi in realtà alternative a quelle industriali si può
mangiare carne con un maggior rispetto per natura,animali e per la
nostra salute.
Pesce:
Il “pesce etico” E' una delle bestie più rare da catturare al
supermarket. Quello d'allevamento è spesso stipato in vasche
sovraffollate e luride, nutrito con farine animali e divorato dai
parassiti, quello pescato,in molti casi,specie all'estero e in zone
dove i controlli sono scarsi, viene issato in barca devastando anche
l'ambiente circostante ( per pescare 1 kg di gamberetti si rigettano
in mare morti o moribondi 24 kg di altri animali marini) e lasciato
asfissiare. E' inutile chiedersi se il pesce che abbiamo nel piatto
ha sofferto per arrivare lì, la risposta è praticamente sempre sì.
Tuttavia, Il meno pregiato pesce di lago e fiume, e il pescato di
mare sotto severi controlli ambientali può essere un buon
compromesso fra gusto e coscienza.
Uova:
Se non avete la fortuna di conoscere qualche contadino che vi possa
procurare uova ruspanti, in negozio scegliete quelle bio, o almeno
allevate all'aperto, anche per i derivati: le uova da allevamenti “a
terra” indicano solo che le migliaia di galline stipate in
capannoni illuminati a giorno 24 ore su 24 sono ammassate in recinti
a pianterreno invece che su pile di gabbie di diversi metri.
Latte e formaggi:
Distributori di latte fresco e rivendite dirette di formaggi sono
sempre più a portata di mano, ma anche al supermercato è facile
selezionare latte e derivati prodotti in zona,secondo criteri etici,
e con caglio artificiale (quello naturale viene estratto dallo
stomaco dei vitelli)
Acqua: In
Trentino siamo fortunati. L'acqua del rubinetto è potabile e buona
quasi ovunque e prediligerla a quella in bottiglia risparmia un bel
po' di plastica alle discariche.
Cosmetici e prodotti per il corpo:
Non aspettatevi che le grandi
marche dichiarino sulle loro super trendy confezioni “ questo
shampoo è stato testato su un delizioso coniglietto bianco che ha
perso la vista, è raffinato dal petrolio e inquina ambiente e
corpo”.La regola è una sola: se non è espressamente dichiarato
sulla confezione ( ed anche in quel caso spesso, vale la pena
incrociare le dita) ogni
deodorante,dentifricio,shampoo,sapone,balsamo detersivo,cremina o
polverina sugli scaffali è SEMPRE testato inutilmente su animali e
spesso,la lista delle componenti è degna di un diserbante. Le
alternative sono possibili, ed è facilissimo trovare on line le
liste delle aziende etiche e di quelle senza l'ombra di rimorso.
In conclusione,LEGGERE L'ETICHETTA
sempre. Ingredienti inutili e cancerogeni come olio di palma, grassi
animali idrogenati, conservanti e coloranti sono anche dove meno si
pensa. La scelta comincia dall'informazione, e l'etichetta è la
prima pagina del giornale del mattino.
Per approfondire:
-La "Guida al consumo critico" edita da Emi, un must have nelle biblioteche BisbEtiche
-"Le Bugie nel carrello" di Dario Bressanini, per chi è in fuga da marchi, marketing e megadistribuzione.
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