Qualche giorno fa i possessori di
smartphone di tutto il mondo si sono allarmati al parossismo alla
notizia di un telefono di nuova generazione che aveva ucciso una
ragazza cinese con una scossa elettrica.
L'idea di un cellulare killer sembra
proprio non essere andata giù alla maggioranza dei cybernauti che
hanno guardato con sospetto il proprio satinato touch screen.
Per almeno cinque minuti.
Eppure,la gran parte dei telefoni
cellulari, dei tablet dei videogiochi e delle videocamere sono
costruiti sulla pelle di milioni di persone.
Il Coltan, lega di colombite e
tantalite, è uno dei conduttori principali dei chip alla base
dell'elettronica moderna, ed attorno alle sua estrazione dal 1998 in
Congo si sta consumando il più grave etnocidio dalla seconda guerra
mondiale.
Nello stato africano, dove si stima
riposino oltre il 60% delle riserve del minerale, le possibilità di
guadagno derivanti del materiale, il cui costo è passato dai 2 euro
a kilo dal 1994 ai quasi 600 di oggi, hanno originato scontri
interni, violenze e uno stato costante di sfruttamento della
popolazione e del territorio responsabili di un numero di morti che
varia dai quattro agli otto milioni in quindici anni,a seconda delle
stime.
Una media di 38.000 persone ogni mese
vengono uccise principalmente dalla malnutrizione e dalle
conseguenze dello sfruttamento intensivo all'interno delle miniere di
sabbia nera: le malattie derivanti dalla continua esposizione alle
polveri senza adeguate protezioni falcidiano adulti e
bambini,impiegati nei cuniculi in regime di semi schiavitù per una
paga di nemmeno 10 centesimi al giorno.
Il coltan,che emette radiazioni, causa
tumori e malformazioni anche negli abitanti dei villaggi sorti nelle
vicinanze dei siti di estrazione che stanno sventrando gran parte del
territorio congolese.
I guerriglieri ribelli uccidono,
stuprano e rapiscono i minatori nel tentativo di accaparrarsi il
potere sui giacimenti, col bene placido delle multinazionali
occidentali che finanziano con armi ed approvvigionamenti gli
eserciti irregolari, alla ricerca dell'offerta al prezzo più basso.
Le estrazioni illegali alimentano non
solo un conflitto senza precedenti per numero di morti e rifugiati,
ma contribuiscono anche alla deforestazione ed alla conseguente
estinzione di numerose specie animali fra quali il gorilla di
montagna: in Congo ne sopravvivono solo 600 esemplari.
Nel libro denuncia “Blood Coltan”
Alberto Vazquez-Figueroa addita Motorola Nokia e Siemens come le
compagnie più “cattive”, ma il materiale, diffuso anche in dvd,
pc,armi,apparecchi medici e fibra ottica, insanguina il buon nome di
quasi tutti i big dell'elettronica.
Anche se Apple e Samsung dichiarano di
pretendere dai produttori certificati che attestino la provenienza
del minerale da zone di estrazione controllate in Usa, Russia e
Thailandia i documenti sono solo autocertificazioni e quindi facili
alla contraffazione.
Solo la H.C Starck, affiliata di quella
Bayer chimici che si è resa artefice,oltre che dell'aspirina, dello
sciroppo per la tosse all'eroina e dei veleni per le camere a gas
naziste, è stata finora apertamente accusata di aver finanziato la
guerra in Congo, ma la lista di compagnie che si sono avventate come
avvoltoi sui nuovi giacimenti scoperti in Amazzonia, pronte a
smembrare la foresta ed estirpare le tribù autoctone, è lunga e
ricca di nomi altisonanti.
Dal 2012 Greenpeace sta spingendo
affinchè le aziende garantiscano la provenienza del Coltan da zone
di pace, ma solo un'informazione e un impegno crescente dei
consumatori potrà cambiare la situazione.
Questa denuncia potrà sembrare
ipocrita,scritta e magari letta proprio sullo schermo di uno
smartphone, ma la consapevolezza è il primo passo per allontanarsi
da un futuro che altrimenti si ergerà sulle ceneri nere di popoli
interi oltre che della nostra coscienza.
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