Homo Habilis, Homo Herectus, Homo Sapiens, Homo Sapiens Sapiens.E adesso? Homo Oeconomicus, o ancora peggio Homo Homologatus?
Il nostro destino, la nostra storia, la
nostra vita sembrano essere sempre più legati al mercato.
E il mercato fatto per chi non ha
scrupoli.
Non serviva probabilmente un
esperimento scientifico a dimostrarlo, eppure qualcuno l'ha fatto in
maniera inequivocabile e parecchio immorale.
Un economista dell'efficientissima
Germania (qui l'articolo integrale su Repubblica.it
http://www.repubblica.it/scienze/2013/05/15/news/mercato_sopravvivono_cattivi-58761822/?ref=HREC2-7
) ha chiesto ad un gruppo di persone se i topolini di laboratorio
anziani meritassero di vivere: la risposta, circostanziale, è stata
unanime: Certo!
Quando poi sul piatto della bilancia è
stata messa una spesa di (ben) dieci euro per il mantenimento dei
topi,coinvolgendo diversi membri del gruppo nella transazione,oltre
il 70% degli intervistati ha cambiato idea.
A morte il roditore.
Da questo, ovviamente, si dipanano
tante domande: quanto vale la nostra morale? E la vita altrui? Quali
sono le condizioni in cui gli altri sono costretti a sguazzare per
permettere a noi di vivere nella bambagia?
Che si tratti di lavoro minorile o in
regime di schiavitù, di materie inquinanti uste per estrarre i
metalli per creare i chip degli smartphone, sempre e comunque mettiamo
davanti il nostro benessere, strettamente economico, all'etica.
Una morale più infima di un
mercenario, e più facile da comprare di una prostituta. Dieci euro
bastano per farci girare la testa dall'altra parte, quando si parla
di topi.
E quando si parla di uomini? Quanto
costa il silenzio assenso su un continente che muore di fame e di
AIDS? Cento?Mille?
Basta una lavata di coscienza da
venticinque euro al mese per dimenticare che milioni di persone
muoiono per malattie curabili con una profilassi da 20 euro?
“Il mercato uccide l'etica, il denaro
rende tutti più cattivi” Sentenzia Falk dopo l'esperimento.
E qui, nella conclusione, sta il vulnus
dell'iniziativa, nonostante il bel tema toccato: i topi, le cavie che
dopo una vita in laboratorio sono stati prestati a questa causa sono
stati uccisi davvero.
Chi ha schiacciato il bottone rosso per
risparmiare una banconota, si è portato via una vita.
Di un topo. Certo. Ma questa non è
un'attenuante né per le cavie(umane) né per lo scienziato.
Quanto sarà costata all'etica l'etica
di Falk l'ecatombe di roditori?
Quanto il “public or perish”
imposto agli studiosi d'oggi è valso questo?
Sarebbe bello trovare un modo migliore
per smuovere le acque che lanciarci dentro altre badilate di merda,
caro economista.
Perchè se “gridano da sotto le
macerie gli operai vittime del crollo di Dacca” dubito che i topi
abbiano riso quando sono stati eliminati.
Proprio il “come”, più che il
“cosa” di questo studio,dimostrano quanto l'era dell'homo eticus
sia ancora ben lontana dal venire.
PS. in materia oltre al film “the
experiment” consigliato nell'articolo di repubblica (qui il trailer
su youtube http://www.youtube.com/watch?v=UcC4Fga9bj4
)
credo valga la pena dare un occhiata
anche ad “Earthlings-Terrestri” (qui la versione integrale in sub
ita http://www.youtube.com/watch?v=6RecPWN8Hmw
) per capire quanto disperata sia la condizione della morale umana.
Nessun commento:
Posta un commento