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sabato 13 dicembre 2014

EU and Me

Storia di un’avventura europea

A volte, raramente, succede di incappare in un progetto che sembra scritto apposta per noi. E’ un colpo di fulmine, come con il lavoro dei sogni o una cotta delle superiori. Spesso ci buttiamo in questi progetti a capofitto, pieni di aspettative. Io sapevo dal primo momento in cui ho letto il bando che il progetto “Essere inEuropa” avrebbe dato nuova linfa al mio essere europea, nuovi argomenti alle mie conversazioni, nuovi spunti alla mia conoscenza. E così è stato.
Poteva essere solo un viaggio in pullman fino a Bruxelles, solo una visita guidata a qualche sala del Parlamento Europeo, solo una scusa per assaggiare la birra e la cioccolata belga. Ma per chi in quei cinque giorni, ha viaggiato con le antenne tese e sintonizzate sul cogliere quel sottotesto che va oltre le parole delle guide e i giochi di ruolo, c’è stato molto di più da scoprire.

Attraversare l'industriosa Germania e scoprirla fatta di campi e pale dell'eolico

Arrivare in una città europea in cui parlare inglese, francese, olandese e perfino italiano ed essere perfettamente capiti.Sentire un ecclesiastico scommettere su un Europa laica e delle religioni, al plurale.Conoscere i belgi , il loro umorismo e la loro voglia di vivere senza imposte, alle finestre e sugli stipendi.E in mezzo alle cattedrali lo sciopero di chi non vuole che sia cancellato il reddito di cittadinanza, anche per gli stranieri.Il problema dell'informazione e dell'immagine dell'Ue che continua a trapelare dalle parole di chi l'Europa la vive e la racconta.L'emozione di entrare nel cuore pulsante, della politica comunitaria, con tutti i suoi ingranaggi, scoprendo che meriterebbero una bella oliata.Attraversare 1,2,3,4,5,6,7 frontiere senza intralci, blocchi sentendosi liberi cittadini di questa Grande Europa.Scoprire che anche chi l'ha voluta, questa grandiosa istituzione, era un uomo comune, con passioni, desideri, e che pure ha dedicato la vita a quest'impresa. Che chi la guida oggi é un libraio che non disdegna un buon cognac e una sigaretta di nascosto.Vedere Colonia, una città rasa al suolo dalle bombe, rimessa in piedi a forza con il ferro e la pietra, senza dimenticare di farci inciampare in qualcuna di queste pietre che con un nome e una data questa storia la racconti.Conoscere persone, dimenticando età, provenienza, mescolando le idee, fondendo le esperienze, imparando gli uni dagli altri, dando e ricevendo, sognando di contare qualcosa nell'Europa futura, sentendosi per una volta unita ad altri da questo grande desiderio. 
Imparare il compromesso che serve per smettere di farsi la guerra, che la solidarietà non deve essere solo fra Stati ma anche fra cittadini, in quest'Europa fatta di chiese e bordelli, minareti e sinagoghe, di religioni, popoli, lingue e dialetti che sulla diversità ha costruito i pilastri della propria sopravvivenza.

Lo sento ora più che mai che l’europeizzazione passa per la consapevolezza e l’etica di ognuno dei suoi cittadini: ogni articolo che leggiamo, ogni informazione che passiamo, ogni meccanismo di cui diventiamo consapevoli è un mattone abbattuto dal quel muro che sta al confine fra Italia e Europa, fra me e noi, fra impegno e passività.

Se io, da un paesino dell'Italia, da una provincia della Grecia da una megalopoli del Nord Europa posso:
Avere la libertà di viaggiare fino ad Oslo senza mostrare un passaporto,
Sognare di lavorare, studiare e vivere a Bruxelles senza sentirmi una straniera.
Mangiare un muffin nei coffe shop di Amsterdam.
Cantare “bella ciao” fra le strade di Colonia.
Andare a Praga per un week end di beer tour.
Avere la possibilità di fare un Erasmus a Madrid.
Fare affidamento su una tutela più grande quando mi sento tradita dal mio Stato
Andare a fare volontariato in Romania.
Non temere la guerra.
È grazie all'Europa. Tutto ciò è grazie all’Europa. Quest'Europa che per la maggior parte dei suoi cittadini non vale lo sforzo di andare a votare alle elezioni, quest'Europa prigioniera della burocrazia, dei contentini alle lobbies e della politica fine a se stessa.

Chi se non noi, giovani cittadini, ha il dovere di onorarla e impegnarsi per liberarla dalle catene della spocchia degli Stati, della disinformazione e delle strumentalizzazioni?

A chi se non a noi sta il dovere di ricordare a chi auspica l'uscita dall'Europa che è a tutto questo che dovremo rinunciare?
Non lasciamo che facciano leva sulla nostra ignoranza, non lasciamo che ci convincano che ci sia sempre qualche istituzione più grande da temere e rispettare: sono i governi che dovrebbero temere i popoli, non il contrario.

 Il nostro impegno deve essere per un’Europa che investa sul sapere, più forte dei governi che vogliono tenerci nell’ignoranza e nel disprezzo.
Il nostro impegno deve essere per un’Europa verde, più forte dei governi che ci offrono solo cemento e petrolio.
Il nostro impegno deve essere per un’Europa che offra a tutti noi un lavoro degno, più forte dei governi che svendono i nostri diritti.
Il nostro impegno deve essere per un’Europa sempre più democratica, più forte dei governi che vogliono imporre ai più la legge dei meno.
Il nostro impegno deve essere per un’Europa che difenda la libertà di pensiero e di azione, più forte dei governi chi ci minacciano con manganelli e zone rosse.
Il nostro impegno deve essere per un’Europa giusta, più forte dei governi che si riempiono di criminali e mafiosi.
Il nostro impegno deve essere per un’Europa che ricordi la storia, più forte dei governi che sperano nell’oblio.
Il nostro impegno deve essere per un’Europa con una lingua, una costituzione e una bandiera, più forte dei governi che credono solo nelle proprie.
Il nostro impegno deve essere per un’Europa ancora più pacifica, più forte dei governi interventisti per interesse.
Ambiente, lavoro, identità, educazione, democrazia, giustizia, libertà, pace, questi sono stati i sogni delle passate generazioni politiche stremate dalla guerra e sono, oggi, le nostre necessità.
Europee ed Europei, di altre lingue, e di altre nazioni: fate che queste richieste si diffondano fra tutte le donne e gli uomini di questa Europa.

Liberamente ispirato al manifesto "Para Todos Todo" del Sub Comandante Marcos.


Grazie al Servizio Europa della Provincia di Trento, che ha ideato il progetto, al  Movimento Punto Europa, alle politichegiovanili del Comune e della Provincia di Trento,alla Regione Trentino per il sostegno e a tutti i compagni di viaggio che hanno reso possibile e unica quest’avventura.


Ecco alcuni link per essere più consapevoli di ciò che succede in Europa e delle possibilità che ci offre!

http://ec.europa.eu/

http://www.eunews.it/

http://www.erasmusprogramme.com/

http://serviziovolontarioeuropeo.it/