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mercoledì 31 luglio 2013

Corrotti d'Italia: se berlusconi è colpevole chi sono gli innocenti?

Considerazioni e mugugni attorno all'illusione della condanna a Silvio.



Mi sono fatta prendere anch'io dalla frenesia per la sentenza definitiva sulla frode fiscale di Berlusconi.
Per qualche ora ho incrociato le dita sperando di vedere finalmente in galera un delinquente che delinque fingendosi anche paladino dei giusti.
Ho scongiurato per vedere finalmente quella dentiera sorridente, quella faccia da deretano in plasticone dietro le sbarre o in fuga ad Hamamet.
Ma poi, nel giro di qualche ora,l'entusiasmo ha iniziato a scemare.
Ho riportato in cantina la bottiglia di vino che mio padre aspetta di stappare dal '94.
Non perchè pensi che San Silvio se la caverà anche sta volta, magari alla fine lo condannano davvero, chissà.
Solo mi sono resa conto di quanto illusorio sia aspettare in grazia la condanna, sociale più che giudiziaria, di un un metro e cinquanta di ometto che la condanna, al reso degli italiani, la sta facendo scontare da vent'anni.
Berlu cadrà probabilmente in piedi su quelle gambette corte, si luciderà la pelata e andrà a farsi qualche ragazzina in Sardegna sfoderando la bandana nuova come ogni estate.
Eppure per questo processo si stanno spendendo fiumi di inchiostro, giorni di dirette televisive, kilometri di carta stampata, migliaia di battutine da bar e sproloqui fra amici alla terza birretta.
Ma mentre si faceva il totopena sul processo Ruby, mentre si puntavano tutti i riflettori sulla testa di Berlusconi (con attenzione all'effetto gibigiana) sono passati sotto silenzio processi e casi giudiziari ben più importanti, e reati più vergognosi:

Le scarcerazione degli agenti di polizia che hanno massacrato Federico Aldrovandi, che nel 2005 hanno ammazzato di botte, spezzandogli tre manganelli sulla schiena e sul cranio,un ragazzo di 19 anni durante un controllo di routine.
I sindacati di categoria hanno avuto anche il coraggio di dargli il bentornato, io personalmente sarò un po' più in ansia ogni volta che vedrò una divisa e un manganello.

L'assoluzione dei poliziotti che erano indagati per il caso Cucchi, geometra romano trentunenne morto mentre era sotto custodia cautelare, con gli occhi pesti, le echimosi in volto,senza la possibilità di telefonare alla propria famiglia. I medici sono stati condannati, evidentemente decisivi per la dipartita di Stefano i colpi di stetoscopio e di abbassalingua.

27 suicidi e 57 morti in cella nelle carceri nell'ultimo semestre. Ma nessuno era stato invitato al bunga bunga quindi niente edizione straordinaria per loro.

L'estradizione dalla Spagana di Francesco Puglisi, che a Rebibbia dovrà scontare, come altri nove ragazzi, quattordici anni di carcere per “devastazione e saccheggio” nel corso del G8 del 2001 di Genova. Colpirne uno per educarne cento diceva una volta un altro celebre pelato, quattordici anni di galera non sono certo un castigo lieve (Berlu in tutto non ne rischia più di quattro) mentre le circa 200 denunce per percosse a manifestanti da parte delle forze dell'ordine sono state archiviate, indultate o sono andate prescritte. Anche quelle per la mattanza alla scuola Diaz.

Sono solo pochi esempi di quello che veramente sta andando storto nella giustizia e nella società italiana.
Quello che vent'anni di berlusconismo hanno lasciato a questo paese è molto peggio di un conflitto di interesse, dei senatori corrotti, di uno Stato frodato.
Mi guardo in giro, in mezzo a una generazione che sta diventando sempre più arrivista, razzista, iniqua, ipocrita e disposta a tutto: il problema non è Silvio Berlusconi, sono i milioni di Italiani che, più o meno apertamente, non solo non si preoccupano del fatto che il tre volte presidente del consiglio l'abbia fatto o no, ma addirittura pensano che se l'avesse fatto, avrebbe fatto bene a rubare, mentire, corrompere, spergiurare e scopare sedicenni, perchè loro farebbero lo stesso.

Preoccuparsi che Berlusconi finisca in galera adesso è come agitarsi per l'estrazione di un dente marcio quando la cancrena ha ormai invaso tutta la mascella, tutto il cranio e gran parte del corpo.

Prima o poi, certamente, ci libereremo del sempiterno Silvio, ma spurgare questa piaga di menefreghismo dilagante, di corruzione d'animo imperante, di assuefazione all'ingiustizia,sarà un processo lungo e magari fallimentare.

Non so quanto l'infezione sia estesa, ma mi sento come un piccolo globulo bianco che lotta come un matto contro la peste bubbonica: ho voglia di mollare e di andarmene da questo organismo in rovina, ma so che se quello che resta delle difese prendesse questa decisione, di questo paese non resterebbe altro che una carcassa,pronta a imputridire.


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