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giovedì 18 luglio 2013

La scelta negata - quando avere un utero diventa una sfida.

Oggi come oggi, da questo lato del globo non possiamo lamentarci più di tanto del potere che le donne hanno sugli uomini.
Siamo circondate da donne potenti, prime ministro, segretarie alla difesa, ministre, capitane d'industria.
La stragrande maggioranza delle donne ha la possibilità di studiare e lavorare, abbiamo perfino le quote rosa in politica.
Sono certa che per i portatori di cromosomi XY, dovremmo ringraziare e non disturbare il manovratore.
Ma chissà perchè, a guardarsi un po' in giro, a fare zapping in tv, a leggere un giornale salta agli occhi il fatto che, come sempre, fra i proclami e la realtà c'è ancora una distanza siderale.
Ci sono donne che hanno potere sugli uomini, non c'è dubbio. Quello che ci manca è il potere su noi stesse, sui nostri corpi, sulle nostre scelte.
E' un pugno allo stomaco la storia di una ragazzina di 17 anni che rischia di morire dopo aver preso una dose altissima di pillole contro l'ulcera per provocarsi un aborto.
Nel 2013, in Italia, dove sulla carta una legge garantisce ad ogni donna, anche alle minorenni, di interrompere una gravidanza mantenendo l'anonimato, l'obiezione di coscienza di medici voltagabbana, il giudizio di moralisti e pro vita, la disinformazione sulle procedure burocratiche e cliniche rischiano di riportarci ai tempi degli attaccapanni, dei ferri da calza e delle pompe da bicicletta.
Ma prima di ritornare dalle mammane, di imbottirsi di marmellata lassativa, di bere decotti di prezzemolo rischiando di morire per le infezioni, per le emorragie che le violente contrazioni procurate dai metodi abortivi risalenti al medioevo possono provocare, è bene ricordare come stanno le cose, almeno per ora, in Italia.

Prima di tutto la prevenzione: anche per le più giovani preservativi e altri contraccettivi sono a disposizione nei consultori, farsi prescrivere la pillola, il cerotto o l'anello anticoncezionale è un diritto da far valere anche con il medico curante, senza l'obbligo di visite interne.

Se un incidente o una leggerezza aumentano il rischio di una gravidanza indesiderata la "pillola del giorno dopo" Norlevo previene l'installazione dell'ovulo eventualmente fecondato nell'utero se assunta tempestivamente. NON E' UN ABORTIVO, FARMACISTI E MEDICI NON POSSONO FARE OBIEZIONE DI COSCIENZA per la prescrizione o la somministrazione. Se adducono questa scusa, potete chiamare i carabinieri. Non è comunque da considerare un contraccettivo, la pdg ha un forte impatto sull'organismo, come assumere in un colpo solo una decina di pillole anticoncezionali.

Se una gravidanza non voluta capita comunque le scelte sono poche: aborto o adozione. Per molte donne, giovani o meno, l'idea di portare avanti una gravidanza che si concluda con un'adozione è troppo dolorosa, per alcune è rischioso rivelare la propria condizione. Qualsiasi sia il motivo per cui una donna sceglie di interrompere una gravidanza, qualsiasi sia la sua estrazione sociale, la sua età, l'interruzione volontaria di gravidanza è un diritto, e come tale deve essere rispettato. Col sostegno dei consultori e la firma di un giudice tutelare anche le minorenni possono abortire in completo anonimato, senza coinvolgere i genitori. Nessuna donna è tenuta a dare spiegazioni su come sia avvenuto il concepimento, non sono solo le vittime di violenza a non volere un figlio.
Non voler portare a termine una gravidanza ad un certo punto della propria vita non significa essere delle poco di buono, delle egoiste , non significa che non si potrà avere una famiglia in futuro.
Chi cerca di convincerci del contrario è un falso. 
Non siamo solo un contenitore per una futura vita, sono prima di tutto le donne il corpo e l'anima che vanno tutelate.
L'IVG è un intervento che deve essere garantito in maniera gratuita e tempestiva, alla faccia degli obbiettori che tante volte nelle loro cliniche private non fanno una piega ad eseguire aborti,anche tardivi.

Decine, centinaia, migliaia di donne lottano da secoli per permettere a noi donne del 2000 di scegliere per noi stesse. Nel lavoro, nella politica, nella nostra intimità.

Decine, centinaia. migliaia di donne lottano anche oggi per le libertà di pensare, di studiare, di esprimersi,di lavorare e di agire senza dover render conto agli uomini o ad una società maschilista destinata a decadere.

Decidere del nostro corpo significa decidere del nostro futuro.

Mi guardo indietro e vedo Saffo, Ipazia, Artemisia Gentileschi, Anna Bolena, Marie Curie, Evita Peron e Rosa Parks, vedo le partigiane che hanno combattuto e si sono fatte torturare e uccidere da ogni fascismo, le manifestazioni delle donne negli anni '70 per il divorzio e il diritto di scegliere, e non ho dubbi sulla forza che il nostro genere possiede, al di là del Minettismo ,del Mignottismo e delle orgettine.

Non ho dubbi quando leggo le storie di Hawa Abdi,la dottoressa somala che da una stanza dove assisteva le donne dalla prevenzione al parto ha costruito un ospedale attorno al quale è sorta una città.
Non ho dubbi vedendo la determinazione negli occhi di Malala Yousafzai, la ragazzina sopravvissuta ad un proiettile talebano che voleva zittire la sua richiesta di un diritto allo studio , quando dice "Non mi fermerete"

Per tutte le donne che hanno lottato, per ogni ragazza a cui i propri diritti sono negati non possiamo cedere nemmeno di un millimetro sui diritti che le nostre mamme e le nostre nonne si sono guadagnate con le unghie e con i denti.

La crociata antiabortista che sta prendendo piedi negli Usa e in Europa è solo un patetico tentativo di tarpare le ali ad una generazione di donne indipendenti e consapevoli di sè, trasformando la maternità, la nostra più grande ed esclusiva risorsa, in un giogo con cui tenere sotto controllo questa parte della società.

Non possiamo tornare indietro,non ora, perchè una nuova società, pronta a pretendere i propri diritti sociali,politici e civili, è pronta  a nascere.

E speriamo che sia femmina.


 

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